sabato 1 marzo 2014

Due poesie di Dora Pfanova




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Se un Dio esiste, o Dio della mia gioventù,
salvami dagli uomini, non temo le loro
stranezze, ma inorridisco
della loro importanza.

Salvami, o Dio della mia gioventù,
lo sguardo per vedere tutto mi hai donato
non me l’hai dato invano.





Fantasticheria



Sussurrami.
        Il sussurro è un dolce quietarsi. Stemprati dolore, sei stanco, adagiati                   
come un leone selvaggio mentre scende la notte sul deserto.
        Sussurrami, improbabile sorge la luna, enorme come un monito. Fluisce l’aria
fredda, stormisce attraverso il cielo oscuro: si tratta di ieri o di oggi?
        Forse a frusciare è il domani.
Il domani, questo sconosciuto.
        Sussurrami, non esiste nulla eccetto l’amore. E ora è l’unico.
Ora, questo è l’istante in cui chiniamo il capo e ascoltiamo l’attimo. Il passato e il
futuro sono illusioni. Ho paura. Sussurrami.
         Stormisce nella ramaglia. Dio c’è ancora da qualche parte, ma gli uomini mi
hanno separato da lui. Non lo trovo in città.
Sussurrami, perché l’amore resista e tu sia il suo pellegrino.




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Traduzione dal croato di Dubravko Pušek.